32 Via dei Birrai
32 Via dei birrai – Treviso/Veneto
Dall’infinita passione per un prodotto naturale quale è la birra, nel giugno 2006 nasce un birrificio che da subito inizia a distinguersi dalle produzioni mainstream. 32 Via dei birrai è il punto di incontro ideale di tre diversi percorsi professionali che hanno tratto beneficio dalle rispettive competenze, inclinazioni e passioni.
La meticolosa cura per i dettagli traspare da tutti gli elementi, dal nome (il numero 32 che richiama la classificazione internazionale della birra) alla qualità delle materie prime, sino alla scelta di packaging e design. Birre di alta fermentazione rigorosamente in vetro, i prodotti di 32 Via dei birrai colpiscono per il design ironico e dissacrante e conquistano per il gusto indimenticabile.
32 Via dei Birrai: quando la birra artigianale incontra il design
Il mastro birraio Fabiano Toffoli, dal gusto raffinato e dalle capacità indiscutibili, il direttore commerciale Loreno Michielin, che ha fatto conoscere nel mondo l’azienda trevigiana, e l’ingegnere Alessandro Zilli, a capo dell’area ricerca e sviluppo, costituiscono il nucleo originario di 32 Via dei Birrai. Negli anni si è aggiunto Mauro Gajo per seguire il mercato italiano con maggior attenzione.
Sin dalla sua fondazione e in modo sempre più deciso con il passare degli anni, 32 Via dei Birrai ha saputo tracciare una sua strada e seguirla fino in fondo con onestà, dedizione e coerenza. Da una produzione 100% made in Italy nascono birre di alta fermentazione, di qualità superiore e controllata, certificata da innumerevoli riconoscimenti tra cui il prestigioso sigillo di qualità Slow Brewing, il più difficile da ottenere sul mercato internazionale della birra.
L’attenzione alla sostenibilità e al riciclo, così come la volontà di privilegiare la qualità rispetto alla quantità, traspaiono da ogni aspetto dell’approccio al lavoro dei soci di 32 Via dei Birrai. Un esempio di questa filosofia è il Distretto del Luppolo e del Farro, un progetto per la produzione diretta del luppolo nelle immediate vicinanze del birrificio che coinvolge diversi agricoltori della zona di Monfumo.
Insomma, il microbirrificio artigianale italiano prende sul serio il suo lavoro, ma sa anche come divertirsi. Il lato più ludico e di forte impatto è certamente quello che riguarda la grafica delle etichette e il design creativo del packaging. Il logo con l’immancabile numero 32 al centro di un cerchio a contrasto è valso la menzione su una delle più prestigiose riviste di design londinesi. Una grafica pulita e raffinata che identifica in modo inequivocabile le bottiglie confezionate all’interno di packaging sorprendenti e sempre diversi, capaci di rinnovarsi senza sosta in un gioco di contrasti e rimandi post-moderni che costituiscono un terreno fertile per la nascita di prodotti innovativi e sorprendenti, proposti in tanti modi sempre nuovi, godibili e divertenti.


